Musicologia e critica musicale: specificità, interazioni, implicazioni pedagogico-didattiche
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2039-9715/18624Parole chiave:
Musicologia, Critica musicale, Divulgazione, Educazione musicaleAbstract
Quelli del musicologo e del critico musicale sono due profili professionali distinti e ben caratterizzati, ma possono essere complementari e se ne può auspicare un possibile incontro. Il presente contributo, tirando le fila di un lungo dibattito, si sofferma sulla specificità delle due professioni, sul bagaglio di conoscenze a entrambe necessario e sulle loro funzioni differenziate ma all’occorrenza interscambiabili. Una fruttuosa circolarità può infatti innescarsi nel momento in cui entrambe le attività si pongano l’obiettivo primario di «manifestare attraverso la parola la specifica esperienza musicale e le specifiche qualità dell’opera» (Adorno), affrontando la sfida della transcodificazione verbale e fornendo al lettore chiavi di interpretazione e di accesso. La formazione dei professionisti della musica e il loro ruolo nella società italiana sono temi che si legano inevitabilmente alle questioni spinose dell’insegnamento musicale e della posizione marginale che esso occupa nel nostro ordinamento scolastico, con pesanti ricadute sul lavoro quotidiano di coloro che operano professionalmente nell’ambito musicale. Nonostante i problemi pratici che condizionano la produzione giornalistica, il discorso critico non dovrebbe essere mera cronaca, ma un anello della catena ermeneutica. Ogni critica seria sulla performance è anche un’esegesi dell’opera eseguita. La competenza musicologica consentirebbe al critico di riappropriarsi dell’autorevolezza negli spazi liberi e privi di filtri del web e di mantenere una propria funzione all’interno di uno scenario culturale che negli ultimi anni è profondamente cambiato. Allo stesso modo, il giudizio critico-estetico dovrebbe rientrare fra le componenti di ogni esercizio musicologico che ambisca a qualche ampiezza di respiro culturale e che sappia rendersi capace di creare un ponte di collegamento con una platea più vasta. Questione non meno importante è il confronto con il pensiero e la creatività contemporanea: l’attuale assenza di dibattito critico sulla musica nuova è infatti un problema che investe tanto il mandato etico-politico del critico musicale quanto i rapporti tra musicologia e società civile.
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