Zwischen Traditionalismus und Modernisierung: Musikausbildung in Russland
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https://doi.org/10.6092/issn.2039-9715/20902Parole chiave:
Cultura e istruzione musicale russa, Tendenza conservatrice, Descrepanza con l'Occidente nelle fasi di modernizzazione, Preferenza per le pratiche occidentaliAbstract
L’educazione musicale in Russia sta attraversando un periodo di calma e isolamento, più che di controversie e discussioni. In Occidente, l’impulso all’attuale scambio di opinioni nella società si deve a un processo attivo di rivalutazione dei valori. In Russia, negli ultimi anni, le iniziative in questo settore sono state per lo più accentrate nelle mani dello Stato. È comprensibile che la tendenza dominante da parte dello Stato sia piuttosto conservatrice, se non ultraconservatrice. Tuttavia, un campo così esotico come l’educazione musicale resta in gran parte escluso da questo genere di iniziative. Inoltre, le fasi di modernizzazione e tradizionalismo in Russia e in Occidente sembrano procedere secondo ritmi propri, spesso non coincidenti. La Russia ha conosciuto un periodo di modernizzazione in tempi relativamente recenti, negli anni ‘90 e nei primi anni 2000, dopo la caduta del Muro di Berlino. Oggi la maggior parte degli educatori, dei ricercatori e degli artisti attivi è diffidente nei confronti di qualsiasi punto di vista ideologico, poiché in passato molti di loro ebbero a patire le conseguenze dell’intolleranza ideologica.
Il sistema di educazione musicale in Russia risale agli anni ‘20 ed è ancora in vigore quasi immutato. È un sistema che offre a un’ampia gamma di persone l’accesso all’educazione musicale e mira a insegnare una professione musicale (principalmente la pratica musicale), anche se solo una piccola percentuale di studenti intraprende poi effettivamente la carriera di musicista. L’educazione musicale si basa su un programma di ampio respiro, che copre la storia della cultura musicale dell’Europa occidentale e della Russia (in diverse fasi, dalla scuola primaria all’istruzione superiore), nonché le discipline musicali teoriche e pratiche. Il corso di storia è obbligatorio e, soprattutto durante il periodo di modernizzazione del 1990-2000, è stato notevolmente ampliato e arricchito includendo la musica antica e moderna. Questa impostazione rimane ben salda nella formazione di tutti gli indirizzi musicali: pianisti, musicisti orchestrali, musicologi, etnomusicologi, musicisti di strumenti popolari e persino musicisti pop.
Naturalmente, questa quadro di impassibile conservatorismo non è privo di problemi. In primo luogo, è tenuto in piedi non tanto da una convinzione profonda, quanto dalla forza d’inerzia. In secondo luogo, è soggetto a erosione: si sta infatti tentando di ridurre il programma della scuola primaria, limitandolo a un primo approccio agli strumenti e a una formazione di base. Nelle scuole superiori, la posizione seguita è quella del Ministero dell’Istruzione, che mira a semplificare il programma di studi di base e a dare priorità alle discipline più in voga. Oggi c’è ancora la possibilità di riequilibrare la situazione, ma il futuro prossimo appare molto incerto.
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