Teaching Humanities and Science through Music in Primary Education
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2039-9715/10177Parole chiave:
Scuola primaria, Educazione estetica, Insegnamento inter- e trans-disciplinareAbstract
Dagli anni Sessanta, la cosiddetta “eduzione estetica” ha esercitato un influsso notevole nei programmi di pedagogia musicale americani dalla scuola primaria all’università, come hanno rilevato alcuni filosofi della pedagogia musicale come Bennett Reimer e Philip Alperson. L’educazione estetica, originariamente basata sull’idea di musica assoluta promossa da Hanslick, ha generato un approccio pedagogico strettamente formalista, il quale ha progressivamente isolato la musica dal resto del curriculum, ostacolandone l’inserimento in un contesto cross-disciplinare. Alla radice del problema vi è quello che Wayne D. Bowman identifica come “la tremenda differenza tra educare alla musica e attraverso la musica.” Nel 2015 Pierpaolo Polzonetti offrì un seminario/corso di aggiornamento intitolato Insegnare attraverso l’opera, diretto a insegnanti di varie discipline nella scuola primaria e secondaria, incoraggiandoli ad educare gli studenti in varie competenze e in forme di conoscenza in aree disciplinari differenti. Maggie Youngblood, insegnante di scuola primaria presente al seminario, ha portato avanti la collaborazione con Polzonetti, sperimentando in classe come educare sia alla musica che attraverso la musica. La loro presentazione collaborativa mostra come la differenza tra educare alla musica e attraverso la musica sia, alla fine dei conti, una falsa antinomia, come quella denunciata da Giuseppina La Face tra “far musica” ed “ascoltare.” Entrambe le antinomie sono il prodotto di pregiudizi ideologici che ci auguriamo di poter abbattere al fine di promuovere un insegnamento attivo, opposto all’accettazione passiva di principi pedagogici astratti.
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