Un dialetto globale? Riflessioni sulla musica d’arte europea a Hong Kong
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2039-9715/4313Abstract
Il saggio presenta in forma concisa alcune delle domande e suggestioni metodologiche emerse durante la mia attività di ricercatore e insegnante di musicologia a Hong Kong. L'ex colonia britannica presenta opportunità uniche a chi si voglia occupare di musica, anche occidentale colta. Quest'ultima è però preda dalla vocazione prettamente imprenditoriale della città, la quale, nel facilitare la promozione di attitivita' che in Italia fanno fatica a trovare adeguati finanziamenti, ne snatura il ruolo e le finalità. Hong Kong rimane per questo terreno fertilissimo per chi voglia osservare da vicino processi di acculturazione e mediazione. A conclusione dell'intervento, riprendo alcune osservazioni di Schlegel su Shakespeare e mi chiedo fino a che punto la rivoluzione digitale e mediatica degli ultimi decenni abbia mutato il processo di traduzione culturale, interrogandomi al contempo sul mio ruolo di 'partecipe osservatore'.
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