Comporre il diverso: l'idea di 'società' nell'insegnamento della composizione
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2039-9715/4020Parole chiave:
composizione musicale, didattica musicale, identità culturale europea, nazionalismo in musica, Classicismo, World-MusicAbstract
La problematica aspirazione a un’arte, e in particolar modo a una musica, universale è pari a quella della prospettiva che le configura come oasi di protezione e conservazione per antonomasia delle singolarità culturali. L’universalismo cosmopolita illuminista, prima, poi gli esasperati nazionalismi ottocenteschi, hanno segnato profondamente la cultura europea fin nelle più capillari declinazioni della didattica musicale. Oggi non si può certo più insegnare a comporre nello stile francese, tedesco o italiano, come pur si faceva sino alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale; si possono, e si devono, invece, valorizzare i tratti salienti del “sapere musicale europeo”, che fu e che rimane omogeneo e unitario nelle basilari strutture linguistiche a dispetto di qualsiasi artificiosa enfatizzazione delle sue interne differenziazioni e articolazioni locali.
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