Comporre il diverso: l'idea di 'società' nell'insegnamento della composizione

Autori

  • Giovanni Guanti

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2039-9715/4020

Parole chiave:

composizione musicale, didattica musicale, identità culturale europea, nazionalismo in musica, Classicismo, World-Music

Abstract

La problematica aspirazione a un’arte, e in particolar modo a una musica, universale è pari a quella della prospettiva che le configura come oasi di protezione e conservazione per antonomasia delle singolarità culturali. L’universalismo cosmopolita illuminista, prima, poi gli esasperati nazionalismi ottocenteschi, hanno segnato profondamente la cultura europea fin nelle più capillari declinazioni della didattica musicale. Oggi non si può certo più insegnare a comporre nello stile francese, tedesco o italiano, come pur si faceva sino alla conclusione della Seconda Guerra Mondiale; si possono, e si devono, invece, valorizzare i tratti salienti del “sapere musicale europeo”, che fu e che rimane omogeneo e unitario nelle basilari strutture linguistiche a dispetto di qualsiasi artificiosa enfatizzazione delle sue interne differenziazioni e articolazioni locali

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Pubblicato

2013-12-21

Come citare

Guanti, G. (2013). Comporre il diverso: l’idea di ’società’ nell’insegnamento della composizione. Musica Docta, 3(1), 75–80. https://doi.org/10.6092/issn.2039-9715/4020

Fascicolo

Sezione

Articoli