Educare educando all'opera: socialità e individualità nella 'Fanciulla del West' di Puccini
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.2039-9715/4605Keywords:
opera, didattica dell'ascolto, PucciniAbstract
In svariate occasioni i musicologi hanno posto l’accento sull’efficacia educativa dell’opera per lo sviluppo della dimensione sentimentale di soggetti a diversi livelli scolari. Insegnare a cogliere la valenza drammatica di una scena o di un’aria e delle passioni che la animano tramite i contenuti del testo verbale e l’assetto musicale stabilito dal compositore è un ottimo viatico per educare all’ascolto della musica cogliendo le opportunità che essa offre a livello di formazione generale. A questo aspetto potrebbe essere utilmente affiancata la componente interrelazionale che costituisce la sostanza di cui si approvvigiona il teatro musicale di ogni epoca e tradizione. In quanto dramma, l’opera in musica inscena vicende fondate su relazioni interpersonali molteplici; sodalizi e dissidi, legami familiari e amorosi, passioni apparenti o tacite, aspirazioni legittime o illecite e ostacoli che si frappongono al loro conseguimento, socialità o viceversa solitudini ed isolamento. A ognuna di queste condizioni è nella finzione drammatica garantito diritto di esistenza. Persino la crudeltà o l’inganno possono mostrarsi seducenti, in un duetto, ma un ascolto competente riesce a darne conto e a smascherarli. La solitudine di un monologo procura all’opera di ogni tempo esiti musicalmente ragguardevoli, e anche in questo caso se ne può trarre un utile in termini di educazione affettiva (non c’è niente di sbagliato nel sentirsi soli e diversi dagli altri: è uno stato che serve alla crescita e può persino generare bellezza). Buoni e cattivi si confrontano, e come nella vita reale capita che tanto gli uni quanto gli altri possano avere la meglio: l’intreccio del dramma aiuterà a comprendere cosa eventualmente è andato storto; e come nella vita reale capita anche che buoni e cattivi si confondano fra loro. L’opera, contraddistinta dalla presentificazione specifica dei generi performativi, e anche per questo di forte presa emotiva e solitamente sintetica nelle sue strutture e nei processi comunicativi attivati (tutto deve risolversi nella durata di uno spettacolo), può quindi aiutare a problematizzare e infine a inquadrare le mille sfaccettature della natura umana e la genesi complessa dei rapporti interpersonali a partire da schemi e situazioni essenziali. Le diverse tonalità emotive ed espressive, rese più penetranti dalla formalizzazione drammatico-musicale, costituiscono un patrimonio didattico spendibile nei due sensi dell’educazione musicale e dell’educazione sentimentale.
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