'Noye’s Fludde': l’arca come officina di musica

Authors

  • Alessandro Macchia

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.2039-9715/4614

Abstract

Con Noye’s Fludde op. 59 (1957-’58) Benjamin Britten traccia una svolta definitiva nella storia della letteratura musicale per voci bianche. Il soggetto corrisponde all’evento biblico del diluvio universale, ma la fonte principale del compositore inglese, piuttosto che il libro della Genesi, è l’English Miracle Plays, Moralities and Interludes (Clarendon Press, Oxford 1898), ovvero i Chester Miracle Plays: una raccolta di venticinque Misteri degli inizi del XV secolo. Si tratta di sacre rappresentazioni che sviluppano soggetti del Vecchio e del Nuovo Testamento, in passato realizzate dalle corporazioni dei mestieri e portate in giro per le strade su carri trainati da buoi, i cosiddetti “pageant”. Il diluvio di Noè era tradizionalmente appannaggio degli acquaioli. Il percorso didattico, rivolto a una delle tre classi della scuola secondaria di primo grado, verte sull’analisi del testo e del corrispondente adattamento musicale di alcuni numeri di Noye’s Fludde per mettere in grado lo studente di decifrarvi il messaggio religioso intrinseco. 

Published

2014-12-29

How to Cite

Macchia, A. (2014). ’Noye’s Fludde’: l’arca come officina di musica. Musica Docta, 4(2), 131–138. https://doi.org/10.6092/issn.2039-9715/4614

Issue

Section

Educational Approaches